Oggi abbiamo pensato di raccontare con poche parole, la storia di un salume che tutti noi abbiamo sicuramente mangiato almeno una volta, il salame ungherese. Molti di noi lo mangiano pensando che venga importato dall’Ungheria o senza farsi troppe domande semplicemente lo mangiano per il suo sapore particolare (golosoni!!). Per noi è importante sapere le storie, le provenienze, le lavorazioni e tutto quello che c’è da sapere su quello che si mangia, perché l’alimentazione è alla base della nostra sopravvivenza e della nostra vita quotidiana. Non siate pigri, siate curiosi e scrupolosi perché sapere cosa si mangia è fondamentale per la vostra salute e quella dei vostri cari.
Il salame ungherese ha una storia molto particolare: è un salame di origine italiana la cui produzione ebbe molto successo nei paesi dell’impero austro-ungarico. Intorno alla metà del 1800 parecchie colonie di italiani del Friuli emigravano durante l’inverno per lavorare come muratori, manovali e scalpellini e portavano con se l’abitudine di consumare una merenda a base di salame sul cantiere di lavoro. Un certo Barbe Nane, ovvero “Zio Giovanni” originario di Budoia, si recò a Budapest per lavorare come muratore. Molti dei suoi colleghi di lavoro notarono e apprezzarono con piacere le sue merende a base di salame, chiedendo prima una fetta e poi salami interi. In poco tempo zio Giovanni si trovò sommerso di richieste e pensò bene si avviare una piccola impresa di produzione artigianale sfruttando la tecnica friulana di stagionatura dei salumi e quindi di abbandonare il lavoro di muratore. Il mercato locale apprezzò parecchio il prodotto, mancando in quelle zone la tradizione dei salami stagionati. E così nasce la definizione di Salame Ungherese, che non è altro che un salame prodotto con una tecnica e un gusto tutto italiano.
Il salame ungherese viene preparato macinando un impasto composto da:
1/3 di carne magra di suino
1/3 di grasso (sempre di suino)
1/3 da carne magra di bovino.
L’impasto viene lavorato con sale, pepe macinato, paprica, aglio pestato e macerato nel vino bianco e viene successivamente pressato in viscere equine, dando origine ad insaccati di circa 30-40 centimetri di lunghezza. Il procedimento finale prevede l’affumicatura
(circa 12 ore), attribuendo al salame il caratteristico sapore e fragranza. La stagionatura è di 3-4 mesi.
Nelle prossime settimane vi consiglieremo alcune ricette proprio con il salame ungherese, restate connessi con noi, e se vi abbiamo fatto venire fame… passate in norcineria, che di salame ungherese ne abbiamo a bizzeffe!
Buona giornata e buon appetito a tutti!
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